Quante volte, su Facebook, ti sei imbattuto in pagine da mille mila like e hai pensato: “Cavoli, questi son davvero forti!”?  E quante volte ti sei soffermato a controllare, oltre al numero dei “mi piace”, la cifra del “ne parlano” con conseguente osservazione delle interazioni per post?
Partiamo da queste riflessioni.
Uno dei problemi più comuni che sovente emerge da parte delle PMI è il reputare un competitor “forte” in base al numero di like indicato sulla pagina Facebook. Certo, per una persona che svolge da anni e con onore il proprio lavoro artigianale, è normale giudicare il concorrente “socialmente approvato” dal numerino posto in risalto. Perché se 10.000 persone dicono che quest’ultimo “gli piace”, automaticamente è ricchissimo, famosissimo e fortissimo.
Niente di più sbagliato!
E se ti dicessi che il numero di fan di una pagina Facebook rappresenta soltanto uno tra i molteplici fattori per il successo di una campagna globale di Social Marketing?
Ti faccio un esempio per spiegarmi meglio.
Poniamo che ora nasca una nuova azienda o una start-up e che decida di promuoversi anche attraverso una pagina Facebook.
Perfetto.
Crea una copertina bellissima, un’immagine di profilo accattivante e dei contenuti interessanti da poter condividere. Certo che vedere soltanto 20 “mi piace” è deprimente.
Allora, cosa può scattare nella testa del nostro amico imprenditore?
Elementare, Watson! Ovviamente, al modo più veloce per incrementare quel numerino!
E quale mezzo riesce a coniugare quantità e velocità? L’acquisto dei like.
Ecco la ragione per cui la maggior parte delle aziende tende ad acquistare i “mi piace”, nel tentativo di falsa trovata pubblicitaria e di grande comunità.
Peggio ancora, esistono agenzie che acquistano like per i loro clienti al fine di ‘provare’ il successo dei social media (quindi diffida da agenzie che ti promettono migliaia di fans in poco tempo!).
Perché, allora, non devi comprare i Facebook Like?

È sbagliato

È lo stesso principio di quando si clicca sul proprio banner pubblicitario più e più volte per aumentare il proprio incasso giornaliero. Sì, magari momentaneamente riuscirai ad incrementare il CTR (Click-through rate, il tasso di click), ma il sistema non è stupido e verrai subito identificato e magari penalizzato. Sarebbe da pazzi, vero?

Ok, il target è giusto?

Se tu fossi un’azienda che produce feltrini da porre sotto ai mobili per far sì che non rovinino il tuo pavimento o che le sedie stridano ad ogni movimento, andresti a proporti ad aziende che realizzano altalene da esterno? O, ancora, chiederesti uno spazio per relazionare all’interno di un convegno per odontotecnici?
Non credo proprio.
Questi sono casi volutamente esasperati per farti capire che il target a cui ti rivolgi è un fattore fondamentale per la buona riuscita della tua comunicazione aziendale.

Bot + EdgeRank = BOOM!

Quando acquisti like, in realtà stai portando sulla tua pagina bot o persone a caso (che nella maggior parte dei casi non hanno un reale interesse per la tua offerta).
Hip Hip… urrà! Cinque mila fan, è ora di festeggiare!
Aspetta, c’è ben poco da festeggiare. Essi non contribuiranno a dare alcun valore alla tua pagina. A maggior ragione se sono bot (come è probabile che siano), perché non potranno mai essere parte del tuo pubblico attivo. Essi non potranno commentare o condividere i tuoi fantastici post né online né tantomeno offline.
Se amministri una pagina, avrai notato che, anche se disponi di 10.000 “mi piace” genuini, nessuno dei tuoi post in realtà li raggiunge tutti. La maggior parte delle pagine di medio-grandi brand riportano una media del 15% di raggiungimento di fan per post. La visibilità di un post Facebook dipende da un algoritmo chiamato EdgeRank, che assegna un valore ad ogni interazione che avviene tra l’utente finale e il mittente di un messaggio (wall post). Più l’utente finale ha interagito con i tuoi post in passato, maggiori saranno le probabilità che i tuoi nuovi post vengano visualizzati tra le sue Notizie Più Popolari (Top News).
Non solo, è molto rilevante anche il tipo di interazione avvenuta: un commento ha un valore maggiore di un semplice like. Inoltre, l’algoritmo tiene conto dell’”età” delle interazioni, il cui valore diminuisce man mano che invecchiano.
Insomma, Affinity significa impegno, e questo influenza direttamente la portata dei tuoi fans.
In sostanza, acquistando falsi like diluirai la tua fanbase che a sua volta causerà un ribasso del tuo effettivo organico e quindi della portata.

Attenzione, caduta ROI!

Facebook non permette alla tua intera fanbase di vedere i tuoi post, è assodato. Quindi, se vuoi raggiungere la maggior parte dei tuoi utenti, devi pagare.
Ne consegue che se il 70% di 20.000 fan della tua pagina è falso, dovrai investire un sacco di soldi per raggiungere sia i tuoi utenti falsi sia quelli veri.
Sad but true!
Insomma, sarebbe come accumulare i tuoi soldi in una carriola e prendere la rincorsa per gettarli dalla finestra.
Bye bye ROI (Return Of Investment, ovvero ritorno sull’investimento)! Ma non è ciò che vuoi, vero?
È importante che ti ponga degli obiettivi strategici per la social area.
Il segreto è racchiuso proprio nella parola “social”: sii il più sociale possibile!
Impiega immagini, testi, provocazioni: usa la creatività con strategia, diversificando i tuoi contenuti e senza esagerare col numero dei post giornalieri per evitare di ammorbare i tuoi utenti.
Crea una strategia vincente con impegno e costanza, suscitando interesse e piacere.
Rispondi sempre alle affermazioni, ai complimenti e alle critiche: la tua pagina è gestita da un umano o da un robot?
E ascolta. Ascolta ciò che la tua community ha da dirti: scoprirai nuovi ed interessanti spunti per la creazione di nuovi ed utili contenuti!
La credibilità è una cosa che si crea nel tempo. Attenzione, perché si può sgretolare in un secondo.
E tu, cosa ne pensi? Hai mai acquistato like? Raccontami la tua esperienza!